I fratelli Bragaglia



Tra il 1910 e il 1913 fece una veloce apparizione la foto dinamica. Ad inventarla e a propagandarla furono i fratelli Bragaglia.
Nelle loro fotografie il movimento inteso come gesto, azione e traiettoria sostituisce la staticità ritenuta innaturale. Dopotutto la realtà non rimane ferma ed immutata, essa si sviluppa e varia sia nello spazio sia nel tempo.
I futuristi ed in particolare Boccioni, criticavano ciò che trasmetteva fino ad allora la fotografia, definendola un mezzo freddo e sterile che non permetteva alla creatività dell’artista di trasparire veramente.
Nel 1913 i fratelli Bragaglia realizzano un volume dal titolo  “Fotodinamismo Futurista”  in cui viene ben precisato che l’obiettivo di queste nuove elaborazioni non è quello di creare semplici foto mosse, ma bensì movimentate!








Scrive Anton Giulio Bragaglia "Noi vogliamo realizzare una rivoluzione, per un progresso ,nella fotografia, per purificarla, per nobilitarla a forma d'arte, poichè io affermo che con i mezzi della meccanica fotografica si possa fare dell'arte solo se si supera la pedestre riproduzione fotografica del vero immobile o fermato in atteggiamento di istantanea",

In queste immagini possiamo vedere i corpi divisi nei vari istanti, il singolo si moltiplica come all’interno dei racconti pirandelliani, dimostrando che la pluralità dell’essere non è solo dell'anima ma anche della sua fisicità.
I fratelli Bragaglia non hanno mai decritto il procedimento utilizzato, probabilmente si servivano di uno sfondo nero, tempi lunghi di esposizione e il gesto dei soggetti era programmato e non improvvisato.

Le foto dinamiche costituirono un capitolo a parte nell'ambito futurista, bisognerà aspettare il 1930 per vedere la fotografia accettata nell'ambito del movimento, secondo i dettami del Manifesto della Fotografia Futurista di Marinetti e Tato.


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